Dal 1973 ad oggi di strada ne ha fatta la competizione podistica di ultramaratona nota a tutti con il nome di 100 km del passatore. L’evento annuale attesissimo si svolge durante l’ultimo sabato di maggio e coinvolge i partecipanti in una gara impegnativa che collega Firenze a Faenza.
La storia dei 100 km del Passatore
La prima edizione dei 100 km del Passatore è del 1973 ma per arrivarci bisogna fare qualche passo indietro fino al 1969, anno in cui Alteo Dolcini decide di fondare la Società del Passatore insieme agli amici Paolo Babini, Pietro Crementi e Primo Solaroli.
Alteo Dolcini insieme a Francesco Calderoni progettano una corsa di 100 km pensando di limitare tutto al territorio faentino ma l’idea dei 100 km del Passatore come la conosciamo oggi arriva dal cofondatore dell’Ente Vini di Romagna che intuisce l’importanza di unire due terre come quella del Sangiovese a quella del Chianti. Nel 1973 dopo qualche anno di progettazione si dà il via alla prima edizione della gara con il nome di “100 km del Passatore Firenze-Faenza”.
Chi era il Passatore
Tra le curiosità della manifestazione c’è la scelta del nome; il Passatore è una figura popolare della storia folcloristica romagnola che può essere paragonato ad una sorta di Robin Hood italiano impegnato nella lotta di classe. La manifestazione iniziata ufficialmente nel 1973 vuole omaggiare la figura di Stefano Pelloni, riconosciuto nell’immagine popolare come un brigante romagnolo vissuto a metà dell’800.
Il percorso dei 100 km del Passatore
I 100 km del Passatore hanno subìto un cambio di percorso negli anni; inizialmente la maratona seguiva la strada 302 Brisighellese Ravennate partendo da Piazza della signoria a Firenze arrivando fino a Piazza del Popolo a Faenza. La gara attraversa incredibili comuni storici e artistici apprezzati anche dai turisti come Fiesole, Borgo San Lorenzo, Marradi e Brisighella.
Oggi, per limitare i pericoli e non causare troppi problemi al traffico automobilistico la gara cambia percorso. I nuovi 100 km del Passatore partono da Firenze dirigendosi verso Fiesole riallacciandosi alla SR 302 solo in prossimità della Vetta le Croci, da questo punto la gara riprende il tracciato originario.
I 100 km sono piuttosto impegnativi poiché attraversando l’Appennino tosco-romagnolo i partecipanti dovranno affrontare numerosi dislivelli raggiungendo persino il passo della Colla di Casaglia a 913 metri. La gara presenta alcuni traguardi intermedi: a 31,5 km Borgo San Lorenzo, a 48 km Colla di Casaglia e a 65 km Marradi.
I 100 km del Passatore partono da Firenze, capoluogo della regione Toscana e culla del rinascimento con una tradizione gastronomica incredibile. Si passa poi al paese di Fiesole a circa 8 km di distanza noto per il suo periodo etrusco e per essere stato un paese conteso tanto da essere ricordato come teatro di numerose battaglie.
Da lì si raggiunge Borgo San Lorenzo conosciuto anche come il capoluogo del Mugello e quindi Marradi che è il primo borgo incontrato sul versante Adriatico dell’Appennino Toscano. A questo punto si raggiunge il punto più alto con il Passo di Casaglia e si riscende verso il borgo di Brisighella fino a raggiungere Faenza dove si conclude la gara.
I record dei 100 km del Passatore
Potendo partecipare sia uomini che donne i 100 km del Passatore registrano record sia per la categoria maschile che per quella femminile; attualmente a mantenere lo scettro del record maschile è Giorgio Calcaterra che nel 2011 ha affrontato il percorso impegnativo in sole 6h25’47”; per il record femminile invece c’è Nikolina Sustic che nel 2019 vince il riconoscimento con un percorso compiuto in sole 7h31’05”.
Il 2020 è stato il primo anno di fermo della manifestazione, l’ultimo vincitore è Marco Menegardi nel 2019 con il tempo di 7h12’48”.
Il legame tra l’Emilia Romagna e la Toscana
Oggi non esiste più ma un tempo la Romagna Toscana era un’unica regione che comprendeva tutta la zona dell’Appennino tosco-romagnolo sotto un’unica giurisdizione governativa con sede a Firenze. Questa storica regione, che oggi non c’è più, comprendeva alcuni dei borghi e delle tappe della maratona dei 100 km del Passatore.
La maggior parte dei paesi della Romagna Toscana dal 1923 fa parte della provincia di Forlì (ora Forlì-Cesena) in Emilia Romagna, eppure queste due regioni non hanno smesso di avere punti di incontro tanto da aver rafforzato il legame in una gara competitiva annuale attraverso un percorso di ben cento chilometri.
Due terre d’eccellenze che vengono apprezzate e riconosciute nel mondo soprattutto per la produzione locale di prodotti di qualità: dal Sangiovese al Chianti fino all’olio d’oliva le due regioni portano alto il nome del made in Italy nel mondo distinguendosi in modo notevole. In particolare la produzione di olio extravergine d’oliva (famosissimo quello di Brisighella) mette la regione dell’Emilia Romagna e la Toscana in cima alla top 10 delle produttrici di olio italiano amato in tutto il mondo; se in Toscana viene utilizzato per guarnire bruschette con fegatini in Emilia Romagna è uno degli ingredienti principe per la piadina. Resistere ad una cena a base di prelibatezze locali brindando con i vini del territorio è pressoché impossibile. A rafforzare il legame tra l’Emilia Romagna e la Toscana ci pensano i paesaggi incredibili, le dolci colline e i borghi storici che oggi convivono in pace diventando meta di turisti appassionati di viaggi on the road.