Con quasi 60.000 abitanti, Faenza è una splendida città dell’entroterra romagnolo. Conosciuta per la produzione di ceramiche, deve il suo nome proprio a questa incredibile attività che l’ha resa famosa nel tempo. Quella che vediamo oggi non è più la Faenza di un tempo, poiché durante un terremoto nel 1781 gran parte degli edifici ha subito danni irreparabili che hanno costretto alla ricostruzione in uno stile neoclassico.
Faenza si posiziona in provincia di Ravenna, quasi a metà tra le città di Forlì e di Imola. Oltre alla tradizione della ceramica che l’ha resa famosa, la località si contraddistingue per un centro storico medievale che alterna edifici dallo stile rinascimentale e neoclassico. Non fare l’errore di non includerla nel tuo itinerario alla scoperta della Romagna poiché i tesori che ha da raccontare sono numerosi.
Cosa vedere a Faenza
Nonostante solitamente venga omessa dagli itinerari turistici che riguardano l’Emilia Romagna o la Romagna stessa è una cittadina che merita una visita. Non distante dalle più grandi città emiliane come Bologna, diventa un’ottima scelta sia per un viaggio di un weekend che per una gita fuori porta di un solo giorno. La città di origine etrusco-romana ha tantissimi tesori da scoprire, ecco quali ti consigliamo di non perdere.
MIC, il Museo Internazionale delle Ceramiche
Conosciuta in tutto il mondo per l’arte delle ceramiche, Faenza racconta la sua tradizione all’interno del MIC. Il Museo Internazionale delle Ceramiche è stato fondato nel 1908 e da allora vanta reperti storici e artistici ma anche una serie di approfondimenti pensati per ripercorrere la tradizione partendo dagli anni del Medioevo.
Dal 2011 il Museo è un monumento testimone di una cultura di pace secondo Unesco e non si limita a far ripercorrere quella che è stata l’arte del passato ma racconta anche la ceramica moderna e contemporanea nell’ultima sala.
Palazzo Milzetti
Il centro storico della cittadina è disseminato di edifici architettonicamente interessanti, tra questi c’è Palazzo Milzetti. Costruito nel XV secolo, ha subito numerosi restauri. I proprietari che l’hanno acquistato nel tempo hanno decorato il palazzo secondo i propri gusti, tanto che è diventato un edificio particolarmente sfarzoso e dalla storia complessa. A differenza di altri palazzi storici dove è vietato l’ingresso, qui è possibile accedere dal 1979 semplicemente acquistando un biglietto.
Palazzo Laderchi
Un altro edificio storico da non perdere; Palazzo Laderchi rappresenta il periodo neoclassico di Faenza per eccellenza. Oggi è la sede del Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea. Proprio visitando questa collezione è possibile scoprire l’opera progettata dall’architetto Giuseppe Pistocchi a fine ‘700. Tra le caratteristiche più preziose ci sono le decorazioni espressive del salone ottagonale conosciuto con il nome di “Tempio di Apollo” dove le grottesche rinascimentali raccontano una storia ispirata alla mitologia greca.
Teatro Masini
Tra i punti di interesse da non perdere a Faenza c’è il Teatro Masini; l’edificio è stato costruito nel 1790 ed è accessibile dopo aver attraversato il Voltone della Molinella, un punto suggestivo e decorato poco dopo Piazza del Popolo. Con struttura tipica a ferro di cavallo e decorazioni in stile neoclassico, è senza dubbio uno dei simboli della città.
Pinacoteca Comunale
Vuoi scoprire mostre d’arte e la collezione permanente di quadri in possesso della città? Sicuramente non dovresti perdere la Pinacoteca Comunale. Inaugurata nel 1797 ha raccolto tantissime opere d’arte dopo aver acquistato la collezione di Giuseppe Zauli. Nel tempo il Comune ha acquisito nuovi pezzi preziosi; all’interno si può passeggiare tra diverse epoche spaziando tra tavole del periodo tardo gotico fino ad osservare paesaggi, battaglie e pale per altari.
La Cattedrale
Conosciuta con il nome di Cattedrale di Faenza ma anche di Duomo, è uno degli edifici religiosi più belli della località. Edificato a partire dal 1474, è stato ultimato solamente nel 1520 su progetto dell’architetto fiorentino Giuliano Da Maiano. La facciata richiama sicuramente l’arte rinascimentale fiorentina ma molta della manodopera locale l’ha personalizzata; con una facciata semplice data dai mattoni grezzi al suo interno custodisce diverse sculture e la Pala Bonaccorsi da non perdere.
Parco Bucci
Che ne pensi di una bella passeggiata nel verde? Il parco cittadino più grande ed amato è il Parco Bucci. Inaugurato nel 1970, vanta un’area verde davvero vasta e ricca di diverse specie. Con una distesa di 8 ettari, vanta al suo interno anche due laghetti e una rete di ruscelli. Non solo flora ma anche fauna: all’interno dell’area vivono protetti pavoni, conigli e molti altri animali tipici della zona.
Piazza del Popolo e Piazza della Libertà
Tra i luoghi da non perdere nel centro storico ci sono Piazza del Popolo e Piazza della Libertà. La prima si riconosce per i loggiati che circondano la piazza e per un campanile che prende il ruolo di protagonista; proprio su questa piazza si affacciano alcuni dei palazzi storici più caratteristici come quello del Podestà o quello Manfredi. Piazza delle Libertà rappresenta invece la divisione della prima e si distingue per uno stile più eclettico ed originale.
Borgo Durbecco
Si trova poco fuori dal centro ma fa ancora parte della città; non è da considerare un borgo esterno ma fa proprio parte dell’antico perimetro cittadino. Superato di poco il fiume Lamone prende vita Durbecco, con l’inconfondibile entrata che coincide con Porta delle Chiavi, rivela al suo interno una chiesa romanica di pregio e un piccolo centro caratteristico da non perdere. Passeggiando per questa zona si può scoprire il passato glorioso di Faenza.
Oriolo dei Fichi
Spostandosi in auto dal centro, a circa 10 km si trova un altro monumento importante per Faenza che di solito non viene visitato dai turisti. Non fare l’errore di saltarlo nel tuo itinerario; infatti proprio ad Oriolo dei Fichi è custodita una torre medievale dalla pianta esagonale. Con un’altezza superiore a 17 metri e più di 11 interrati, collega i diversi piani attraverso una scala a chiocciola in arenaria.
Come risparmiare su musei ed ingressi
Molti dei musei che ti abbiamo citato e dei palazzi storici da visitare hanno un prezzo di ingresso, quello che non sai è che in alcune date è possibile accedere gratuitamente. Palazzo Milzetti e la Pinacoteca prevedono un ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese. Se desideri invece visitare il Museo Carlo Zauli e il MIC puoi scegliere il biglietto cumulativo ad un prezzo competitivo. In alternativa esiste anche la Romagna Visit Card, un’opzione vantaggiosa che comprende l’ingresso a 130 siti culturali ad un prezzo decisamente conveniente.
Eventi da non perdere
Ogni anno il calendario degli eventi di Faenza si arricchisce tenendo però sempre ben saldi alcuni appuntamenti irrinunciabili come il Palio o il Maggio Faentino. Quali sono le date da tenere in considerazione per organizzare un viaggio? Ti sveliamo quali sono i momenti migliori per visitare la città.
Il Palio del Niballo e i rioni colorati
Si chiama “Palio del Niballo” ed è uno degli eventi imperdibili a Faenza. Ogni anno nel mese di giugno per una settimana la città viene catapultata in un’atmosfera medievale facendo rivivere i rioni che si distinguono per zone e colori. I cinque rioni (Verde, Rosso, Nero, Bianco e Giallo) si sfidano tra diverse competizioni e numerosi giochi per vincere il premio intitolato appunto “Palio del Niballo”. L’attività attira numerosi turisti e curiosi ma regala anche grande entusiasmo alla comunità che si dimostra sempre fortemente unita. Una curiosità sui rioni? Sono tutti all’interno del centro storico, tranne quello Bianco che è l’unico posizionato fuori dalle mura.
La Nott de Bisò
Nella notte del 5 gennaio tra gli stand dei cinque rioni brucia il Niballo e scorre a litri il bisò…
La Vigilia dell’Epifania è dedicata alla Nott de Bisò, manifestazione conclusiva del Niballo Palio di Faenza, dove un guerriero saraceno simbolo delle avversità, che arriva su un carro trainato da buoi, viene bruciato dal Rione vincente del Palio dell’Estate.
La festa richiama ogni anno migliaia di partecipanti, che attendono il momento del rogo bevendo il bisò (il vin brulè) nel gotto, la caratteristica ciotola di ceramica faentina.
Durante questa lunga manifestazione, non mancano mai musica, balli e tanta allegria, conditi dal buon cibo degli stand gastronomici.
Come da tradizione pochi minuti prima del rogo del Niballo, vengono lanciati i palloncini con i colori dei cinque rioni con all’interno i biglietti omaggio per le giostre del Palio del Niballo: alcuni di questi riescono a viaggiare centinaia e centinaia di chilometri arrivando anche oltre i confini nazionali.
La Cento Km del Passatore
Ogni anno, nel quarto weekend di maggio, la mitica gara podistica da Firenze a Faenza. Un’ultramaratona che parte dalla città dei Medici e vede l’arrivo a Faenza, mettendo a dura prova i partecipanti. Per sapere di più sulla 100km del Passatore.
Maggio Faentino
Un altro evento assolutamente imperdibile a Faenza si chiama il Maggio Fiorentino. L’iniziativa vuole far scoprire il territorio non solo dal centro storico ma anche nelle località limitrofe e lo fa attraverso un programma fittissimo di eventi della durata di cinque settimane. Alla base di questa attività c’è il desiderio di ricordare il passato ma dare anche speranza verso il futuro.
Argillà
Tra gli eventi da non perdere c’è Argillà, un appuntamento che si svolge nel primo weekend di settembre con la cadenza ad anni alterni. In questo fine settimana la città si trasforma in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, coinvolgendo non solo artisti e Maestri d’arte ma anche turisti e curiosi che possono sperimentare toccando da vicino l’argilla e provando a plasmarla.
Alla scoperta della Ceramica Faentina
Come accennato precedentemente in questo post, Faenza si distingue fortemente proprio per l’attività artistica della lavorazione della ceramica. L’inizio di questa attività ha radici molto antiche, si racconta che infatti le prime attività risalgano al I secolo A.C. ma è stato solo nel periodo del Rinascimento che Faenza inizia a conquistare il mondo esportando le proprie creazioni.
Passeggiando per il centro storico della città ci si rende conto di come questa tradizione sia fortemente radicata, tanto che proprio sui portoni e le facciate dei palazzi ci sono decorazioni ceramiche uniche nel loro genere. In occasione dei festeggiamenti per il superamento dei 100 anni di fondazione del Museo Internazionale delle Ceramiche, Unesco fornisce il riconoscimento come Monumento Testimone di una Cultura di Pace con il titolo di “Espressione dell’arte ceramica nel mondo”.
All’interno del museo, che ha lo scopo di raccontare e ricordare questa attività così speciale sono custodite oltre 13.000 opere di diversi periodi partendo dal passato arrivando ad oggi. Se vuoi scoprire ancora di più questa tradizione non limitarti al Museo, visita anche le botteghe artigiane ancora presenti in città. In alcune sono anche disponibili dei laboratori per imparare l’arte della maiolica in prima persona.
Piatti tipici, cosa mangiare a Faenza
La cultura gastronomica di Faenza incarna alla perfezione quella che è la cucina romagnola ma ha anche alcuni piatti tipici da assaggiare e non perdere. Partiamo dai “Capricci”: una pasta al forno farcita con un goloso ripieno di spinaci, prosciutto cotto e immancabile besciamella. Tra i dolci della tradizione invece non mancano Latte Brulè, un piatto tipico storico citato anche nella guida culinaria Artusi e i Tortelli di San Lazzaro un dolce autunnale a base di castagne.
Brisighella, un borgo nei dintorni di Faenza
Hai organizzato un fine settimana a Faenza e vuoi scoprire cosa vedere nei dintorni? Non possiamo non consigliarti Brisighella. Bandiera Arancione e uno tra i Borghi più belli d’Italia non ha certo bisogno di presentazioni; la località si trova a pochi km dalla città e ha un paesaggio suggestivo. Posizionato nel cuore dell’entroterra romagnola è stato costruito alla fine del Duecento e continua a mantenere il suo fascino senza essere stato mai modificato. Appena varcate le antiche porte sembra infatti di essere catapultati indietro nel tempo. Inizia la tua visita passeggiando da Via degli Asini, si tratta della più antica strada del Borgo e rappresenta anche il cuore più autentico e pittoresco.
Il piccolo borgo era un luogo importante per l’estrazione di gesso e di altri minerali, proprio questo gli ha conferito ricchezza e prestigio nel passato. Passeggiando per il piccolo paese antico è possibile visitare il Museo Civico ma anche il Giardino di Ebe e ovviamente è impossibile resistere al richiamo della Rocca Manfrediana. È lei il cuore pulsante del Paese: costruita tra il 1503 e il 1509 è passata per le mani dei veneziani, tanto che dai local viene chiamata anche “Rocca Veneziana”. L’edificio storico che gode di una vista suggestiva, è caratterizzato da due torrioni imponenti. A rendere riconoscibile l’edificio ci pensa anche la Torre dell’Orologio posizionata sul secondo pinnacolo.